Giuseppe Baretti (Torino 1719 - Londra 1789), scrittore, poliglotta e traduttore, lessicografo, autore di teatro, docente di Italiano a Londra e tanto altro ancora, con il suo stile di originalissimo nerbo è fra i nostri maggiori scrittori e il primo a comprendere che critica letteraria e giornalismo, o multimedialità, potevano saldarsi in un patto gravido di conseguenze formali ed etiche per la cultura europea.
Giuseppe Marco Antonio Baretti nasce a Torino il 24 Aprile 1719. Nella città natale frequenta, ancora adolescente, il circolo di giovani letterati che si riunisce intorno al Tagliazucchi, professore di eloquenza alla Reale Università. Nel 1737, non ancora diciottenne, lascia la casa paterna per vivere con uno zio a Guastalla, dove lavora come scrivano in una impresa commerciale e conosce il poeta giocoso C. Cantoni, che asseconda la sua vocazione letteraria e dà direzione ai suoi studi. Le future poesie di Baretti saranno non a caso giocose (L. Ariosto, F. Berni, fra i suoi autori preferiti), come si vedrà nelle Piacevoli poesie (Torino, Stamperia Filippo Antonio Campana, 1750; e, con aggiunte, Torino, Stamperia Reale, 1764).
I modi formali, auto-ironici e ironici propri della tradizione comico-umoristica, indicano sia un senso di appartenenza complice a una comunità intellettuale e sociale, sia un atteggiamento agonistico nei confronti della cultura italiana del suo tempo: contro lo stile ora mellifluo e frivolo, ora ostico e "duro come un corno, e come un osso" di certe produzioni poetiche, contro l'erudizione che non si trasforma in pensiero, le mode letterarie e la faciloneria di certi intellettuali nel seguirle. Nel 1739 è a Venezia dove stringe amicizia con i fratelli Gozzi e, nel 1740, a Milano, dove conosce tutti i più eminenti letterati della città. Dal 1742 lavora a Cuneo come economo delle fortificazioni della erigenda cittadella, ma è richiamato a Torino dalla morte del padre, nel 1744. Sfumata ogni speranza di sostanziale eredità, una volta spesa la parte di liquidi ricevuti riparte di nuovo per Milano, quindi per Venezia, dove stampa nel 1747-1748, una versione in 4 volumi delle Tragedie di Pier Cornelio [...] e le Lettere [...] Sopra un certo fatto del Dottor Biagio Schiavo da Este, opera in cui i critici hanno riconosciuto la prima manifestazione del suo efficace stile polemico, fatto di "parole semplici, e comuni".
Baretti sarà fra i primi a creare una critica letteraria moderna, intesa come genere letterario e come presa in esame della cultura e dei costumi in generale, ispirata alla difesa battagliera di un'arte eticamente utile. Si costruisce perciò una lingua espressiva fluida, modellata sul Toscano e ricca di modi vivaci, di sapidi vocaboli e locuzioni tipiche della tradizione comico-umoristica - dai novellieri a L. Pulci e ancora Berni -, e uno stile critico originale, anticruscante. Nel 1751 Baretti si trasferisce a Londra.
La pubblicazione di un paio di pamphlet di argomento teatrale suggerirebbe che lavorasse, almeno temporaneamente, come poeta librettista per il teatro d'opera, la cui orchestra era diretta dal compaesano e amico, il violinista Felice Giardini. Trova tuttavia impiego soprattutto come docente privato della nostra lingua. Pubblica vari libri (una dissertazione sulla nostra poesia, nel 1753; una Italian Library, London, A. Millar, 1757, ossia un catalogo ragionato della vita e delle opere degli scrittori italiani, e altro), che lo fanno apprezzare in Inghilterra. Nella capitale britannica stringe amicizia con eminenti personalità, come il pittore J. Reynolds (che ne dipingerà un celebre ritratto nel 1773), lo scrittore S. Richardson, l'attore shakespeariano D. Garrick e soprattutto il "dottor" S. Johnson, il saggista, critico e lessicografo di Lichfield che ebbe importanza fondamentale per Baretti. Non a caso, come Johnson, alla fine del primo soggiorno inglese egli redige un dizionario italiano-inglese (London, J. Richardson, 1760) che resterà a lungo in uso.
Il ricavato gli permise di viaggiare in Portogallo, Spagna e Francia, per rientrare in Italia, dove si stabilisce a Milano, quindi a Venezia. L'esperienza di viaggio confluisce nelle Lettere familiari a' suoi tre fratelli, di cui, tuttavia, solo due volumi vedono la luce in italiano (Milano, G. R. Malatesta, 1762 e Venezia, G. B. Pasquali, 1763), mentre in inglese, con correzioni e aggiunte, l'opera verrà stampata nella sua interezza (A Journey from London to Genoa, Through England, Portugal, Spain, and France, London, T. Davies, 1770) e avrà enorme successo. Le lettere di viaggio mostrano il suo spirito nuovo, di intellettuale europeo, curioso e a suo agio ovunque, grazie alla padronanza di diverse lingue. Approdato a Venezia, dopo il blocco della stampa delle suddette lettere, nell'ottobre 1763, con lo pseudonimo Aristarco Scannabue, Baretti lancia il suo famoso giornale "La Frusta letteraria" (1763-1765), periodico tutto scritto da lui, in cui si propone di brandire la frusta "addosso a tutti questi moderni goffi e sciagurati, che vanno tuttodì scarabocchiando". Perseguitato dalla censura Baretti cessa tuttavia la pubblicazione della rivista dopo un paio d'anni e decide di ritornare in Inghilterra. Nel 1766 è infatti nuovamente a Londra, da cui si allontanerà solo brevemente nel 1768-69 e nel 1770-71 per viaggi in Spagna e in Italia e dove diviene segretario della corrispondenza estera della Royal Academy of Arts. Nella sua seconda patria, continua a scrivere e pubblicare, tra le altre cose, An Account of the manners and customs of Italy (London, T. Davies, L. Davis and C. Rymers, 1768) e il Discours sur Shakespeare et sur monsieur de Voltaire (London, J. Nourse, 1777) considerato da molti, per vivacità polemica e vigore di pensiero, il suo capolavoro critico. Baretti muore a Londra il 5 maggio 1789.
A cura di Daniela Marcheschi con la collaborazione di Francesca Savoia
La grande varietà dei contributi di Giuseppe Baretti, la natura frammentaria dei suoi interventi nei dibattiti del suo tempo, oltre alla dispersione di molti materiali (che ancora si vanno trovando) e perciò anche la cronica incompiutezza dell'edizione critica moderna della sua opera, hanno spesso intralciato l'adeguata valutazione di questo scrittore, invitandone uno studio perlopiù parcellizzato. Proprio la molteplicità di argomenti in cui si articolano solitamente le posizioni di Baretti e la pluralità di lingue, di generi e di contesti in cui si espresse, richiederebbe invece che se ne abbracciasse l'intera produzione per farne finalmente davvero il punto. Un primo passo in questa direzione è stato preso dal Comitato per le Celebrazioni Nazionali del Tricentenario della nascita di Baretti creando un sito dedicato specificamente a questo autore, nel quale dare notizia delle recenti attività da esso promosse, ma anche raccogliere materiali di utilità comune come l'acclusa bibliografia. Invito colleghi e studiosi del Settecento e di Baretti che ne prenderanno visione a segnalarci possibili errori e/o lacune, così che il testo di questa semplice compilazione possa, in un secondo tempo, venir trasformato in vero e proprio strumento digitale interattivo.
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A cura di Francesca Savoia
Il pensiero di Giuseppe Baretti
Autore: Mariateresa Dellaborra
Lisbona sulla "bilancia dell'Europa" da una prospettiva italiana
a cura di Daniela Marcheschi, Luísa Marinho Antunes
Volume IV | Giuseppe Baretti e il giornalismo dei secoli XVIII-XIX
a cura di Daniela Marcheschi
a cura di Francesca Savoia
Questo volume raccoglie gli atti dell'omonimo Convegno di studi svoltosi il 16 aprile 2021
Rivista internazionale di linguistica italiana
e educazione linguistica
a cura di Daniela Marcheschi
Atti del Seminario di studi (15 dicembre 2020)
a cura di Daniela Marcheschi e Francesca Savoia
Atti del convegno internazionale (Seravezza, 3-4 Maggio 2019)
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2020
Visita il canale YouTube con una sezione dedicata al Comitato Nazionale G. Baretti
Il Comitato Nazionale Giuseppe Baretti ha provveduto a far aggiornare
le voci Wikipedia "Giuseppe Baretti" in varie lingue europee
In questa sezione potete trovare tutti i documenti, informazioni, dati e contenuti relativi all'Amministrazione del Comitato Nazionale per il Tricentenario della Nascita di Giuseppe Baretti, Istituito con Decreto MiBAC n. 26 del 30-01-2019
D.M. 26 del 30-01-2019 sul sito web del MiBAC
Avvisi Pubblici
di Aldo Caserini, Forme 70' del 17.05.2020
Visita il canale YouTube con una sezione dedicata al Comitato Nazionale G. Baretti
COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI DEL TRICENTENARIO
DELLA NASCITA DI GIUSEPPE BARETTI
Sede legale
Palazzo Mediceo
Via del Palazzo 358
Seravezza (LU)
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